PERCHE’ UN FESTIVAL DELLA CUCINA MEDITERRANEA

La regione Mediterraneo si estende per più di 2 milioni di km2, dal Nord Italia al Marocco (da Nord a Sud) e dal Portogallo alla Giordania (da Ovest a Est). Un terzo della produzione alimentare dell’umanità proviene dalla regione Mediterraneo che rappresenta uno dei più grandi territori planetari di piante endemiche e di epicentri della diversità vegetale: l”hotspot” della biodiversità del bacino mediterraneo è secondo al mondo solo dopo l’Amazzonia. In questa ottica, il Mediterraneo può essere definito uno dei più grandi musei del mondo, dato che raggruppa, lui solo, un quarto dei siti culturali e naturali inscritti dall’UNESCO sulla lista del “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”.

 

PERCHE’ IL PIEMONTE, TORINO E IL SUO QUARTIERE DI SAN SALVARIO

Torino nella sua storia ha già dato vita a processi innovati esemplari, come la sua trasformazione  culturale che l’ha vista aprirsi al turismo per scelta e necessità, per farsi più radiosa ed accogliente. Ed è a Torino “Capitale Mondiale del Gusto” che si vuol partire per un nuovo viaggio e un messaggio di speranza per l’Italia, per l’Europa e per tutto il Mediterraneo. Il nuovo modello culturale è sotto gli occhi di milioni di turisti che, affascinati, visitano la città di Torino. Anche grazie al messaggio della “Dieta Mediterranea” che ci offre solarità, salute, bellezza e armonia. Un messaggio che racchiude i segreti di uno stile di vita, che oggi gli aperitivi e le cene torinesi pubblicizzano al mondo intero. Un percorso culturale eno-gastronomico della “movida di San Salvario” che il movimento Slow food” contrappone al modello anglosassone del “Fast Food”. Uno stile di vita, quello della “Dieta Mediterranea”, che è stato eletto, nel 2010, proprio dall’UNESCO a “Patrimonio dell’Umanità” per volontà dell’Italia, Grecia, Spagna e Marocco. Perché sia l’immagine di equilibrio tra diversità culturale e biologica, che fa dello stile di vita mediterraneo un’eccellenza mondiale.

 

UN MESSAGGIO INTERNAZIONALE NEL NOSTRO FESTIVAL

Perché sostenere e promuovere l’eccellenza di un “nuovo modello di sviluppo mediterraneo” veda come fulcro l’immenso valore mondiale del suo mercato eco agro-alimentare. Perché la cooperazione e l’empatia verso la diversità bio-culturale del Mediterraneo siano il motore di nuove economie “verdi” – riequilibrando verso Sud l’attuale baricentro Nord-Est dell’Europa. Un’Europa che attraverso l’attuale crisi socio-economica sta riducendo l’Italia e la Francia, suoi membri fondatori, ad un ruolo secondario, all’interno di un’Unione comunitaria che vede ormai Portogallo, Grecia, Spagna come satelliti periferici di subordinata importanza.

 

IL NOSTRO FESTIVAL

Il nostro Festival offrirà, sulla durata di 4 giorni, una combinazione di conferenze, formazioni, concerti e narrazioni teatrali sul tema dell’arte mediterranea, le sue storie, le sue pratiche e le confl uenze delle sue tradizioni. Guidati in un percorso culturale ascolteremo racconti, musiche, poesie sorseggiando vini della tradizione, gustando i piatti più remoti e scoprendo i locali e il fascino inter-culturale del quartiere di San Salvario. Il tutto in un omaggio al convivio della cucina mediterranea, dove la diversità bio-culturale di un patrimonio immateriale, di uguali origini ebraiche, cristiane e mussulmane, contribuì alla nascita del “Rinascimento Mediterraneo”. Illuminando in seguito l’Europa continentale e le corti del mondo intero: nell’elevazione universale del bene comune dell’umanità.